I'm so sorry for the english friends who will not understand this entry, but i need to communicate what i feel, and the only way i know to do it deeply, is in my lenguage!! Maybe one day i'll learn to write in english so you'll all understand me....or maybe neither. There are things that are hard to explain also in my lenguage sometimes. Something i can't explain to me eather.
But you can always take a look at the picture down here (by me) and at the video from one of my favourite bands!!!
take care...
La mia risposta
Mi rendo conto di quanto accaduto nel momento in cui mi alzo in piedi per andare a prendere dell'acqua. Lei sta l, stesa. Stupenda. La vedo allungarsi per raccogliere i vestiti. La televisione ancora accesa su quello stesso canale da ore. Ci sfioriamo con uno sguardo. Le sorrido. Esco dalla cucina per poi entrare in bagno. Guardo il macello che c' l dentro e sorrido ancora una volta. Mi sento felice e pieno di qualcosa che non riesco a definire. Non so che nome abbia questo. Forse in tutta la nostra vita non ci viene mai insegnato. Probabilmente impossibile dargliene uno. Passo una mano sul bordo del lavandino ed irrigidisco i muscoli del braccio fino a farmi male. Stringo i denti e respiro forte. Sputo nell'acqua che scende dal rubinetto. Mi lavo le mani ed esco.
In sala lei si gi rivestita. Sento qualcosa muoversi dentro ancora una volta nel giro di pochi secondi. Mi accorgo che tutto quello spettacolo l io non lo so maneggiare. Non ne sono pi capace. Quello che mi sta perforando dentro capire cosa c' stato fino a qualche minuto prima. Mi chiedo come tutto quel bisogno d'amore si sia potuto esprimere con cos tanta dolcezza. Da parte mia poi.... Non lo facevo da tanto; troppo. Striscio sotto la coperta e la abbraccio da dietro. La avvolgo. Ci addormentiamo in quella posizione. Il giorno dopo ho paura ad andarmene. Sono stato cos bene in quella casa che uscire di nuovo al mondo mi spaventa. Ho paura. Vorrei dirglielo. Dirle migliaia di cose che sento dentro, ma non c' tempo. Edo in macchina ad aspettarmi. Deve essere a lavoro fra poco. Scalda il motore. La neve comincia a sciogliersi. Resto impalato a pensare a qualcosa di intelligente da dire. Non mi esce un cazzo, solo pensieri che ammazzo sul nascere. La ringrazio per la notte meravigliosa e la bacio un'ultima volta. un attimo. Ci salutiamo e me ne vado.
Quando torno a casa c' un gran silenzio. Sembra non esserci anima viva da secoli. Mia madre, che aveva detto sarebbe arrivata in mattinata, non c' ancora. Faccio una doccia stando attento a non sciupare i punti in cui la sua bocca o le sue mani mi hanno toccato. Ora che sono l sento un grande e amaro vuoto. Scivolo seduto sotto l'acqua. Piego in avanti la testa e faccio s che il flusso si prenda i miei pensieri sanguinanti proprio da dove sorgono. Come soli neri. Nel pomeriggio esco per un caff. Incontro Valentina e cominciamo a raccontarci quello che ci ricordiamo di due sere prima. Eravamo tutti ubriachi. Mi chiede di Lei. Provo a descrivere quello che stato, ma non ce la faccio. La mia risposta si incastra. Sento come se non fossi pi capace di esprimermi. Non riesco a spiegare alla perfezione quella sensazione. Quel "non aspettarsi niente". Nutrirsi del solo istante e gustarselo fino in fondo, come se fosse gi troppo per un piccolo uomo come me. Ogni suo bacio e ogni sua carezza arrivavano senza che io avessi chiesto niente. Erano l per me. Pareva un miracolouna sacra pioggia calda.
When we were a post-card
Giardini di Mir - "Pet Life Saver"
But you can always take a look at the picture down here (by me) and at the video from one of my favourite bands!!!
take care...
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La mia risposta
Mi rendo conto di quanto accaduto nel momento in cui mi alzo in piedi per andare a prendere dell'acqua. Lei sta l, stesa. Stupenda. La vedo allungarsi per raccogliere i vestiti. La televisione ancora accesa su quello stesso canale da ore. Ci sfioriamo con uno sguardo. Le sorrido. Esco dalla cucina per poi entrare in bagno. Guardo il macello che c' l dentro e sorrido ancora una volta. Mi sento felice e pieno di qualcosa che non riesco a definire. Non so che nome abbia questo. Forse in tutta la nostra vita non ci viene mai insegnato. Probabilmente impossibile dargliene uno. Passo una mano sul bordo del lavandino ed irrigidisco i muscoli del braccio fino a farmi male. Stringo i denti e respiro forte. Sputo nell'acqua che scende dal rubinetto. Mi lavo le mani ed esco.
In sala lei si gi rivestita. Sento qualcosa muoversi dentro ancora una volta nel giro di pochi secondi. Mi accorgo che tutto quello spettacolo l io non lo so maneggiare. Non ne sono pi capace. Quello che mi sta perforando dentro capire cosa c' stato fino a qualche minuto prima. Mi chiedo come tutto quel bisogno d'amore si sia potuto esprimere con cos tanta dolcezza. Da parte mia poi.... Non lo facevo da tanto; troppo. Striscio sotto la coperta e la abbraccio da dietro. La avvolgo. Ci addormentiamo in quella posizione. Il giorno dopo ho paura ad andarmene. Sono stato cos bene in quella casa che uscire di nuovo al mondo mi spaventa. Ho paura. Vorrei dirglielo. Dirle migliaia di cose che sento dentro, ma non c' tempo. Edo in macchina ad aspettarmi. Deve essere a lavoro fra poco. Scalda il motore. La neve comincia a sciogliersi. Resto impalato a pensare a qualcosa di intelligente da dire. Non mi esce un cazzo, solo pensieri che ammazzo sul nascere. La ringrazio per la notte meravigliosa e la bacio un'ultima volta. un attimo. Ci salutiamo e me ne vado.
Quando torno a casa c' un gran silenzio. Sembra non esserci anima viva da secoli. Mia madre, che aveva detto sarebbe arrivata in mattinata, non c' ancora. Faccio una doccia stando attento a non sciupare i punti in cui la sua bocca o le sue mani mi hanno toccato. Ora che sono l sento un grande e amaro vuoto. Scivolo seduto sotto l'acqua. Piego in avanti la testa e faccio s che il flusso si prenda i miei pensieri sanguinanti proprio da dove sorgono. Come soli neri. Nel pomeriggio esco per un caff. Incontro Valentina e cominciamo a raccontarci quello che ci ricordiamo di due sere prima. Eravamo tutti ubriachi. Mi chiede di Lei. Provo a descrivere quello che stato, ma non ce la faccio. La mia risposta si incastra. Sento come se non fossi pi capace di esprimermi. Non riesco a spiegare alla perfezione quella sensazione. Quel "non aspettarsi niente". Nutrirsi del solo istante e gustarselo fino in fondo, come se fosse gi troppo per un piccolo uomo come me. Ogni suo bacio e ogni sua carezza arrivavano senza che io avessi chiesto niente. Erano l per me. Pareva un miracolouna sacra pioggia calda.
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When we were a post-card
Giardini di Mir - "Pet Life Saver"
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hihihihi...